Locorotondo Paese del Vino
Locorotondo è il paese del vino che sembra un cerchio fatto di case bianche. Il centro storico fa parte del club esclusivo “I borghi più belli d’Italia” ed è stato insignito della Bandiera Arancione del Touring Club Italiano.
Dopo aver visitato Palazzo Morelli e la Chiesa della Madonna della Greca, la più antica del paese, io e mamma eravamo a fare una passeggiata sul “Lungomare” che si affaccia sulla Valle d’Itria, perché il mare anche se non c’è si vede in lontananza, e abbiamo visto giù nella scarpata le rose in mezzo ai vitigni di uva scura, oltre ci sono Trulli, Ulivi e Masserie. Mamma sorrideva perché il panorama è davvero bello.
Papà voleva fotografare le “cummerse”, le case con i tetti spioventi a secco, ed è rimasto nei vicoli, dove la sera ci sono tanti tavolini e andiamo a mangiare i piatti tipici.
Lei è bellissima quando sorride, e ho notato che guardava i vitigni con molta attenzione, quando è arrivato papà contento perché era riuscito ad entrare nella Torre dell’orologio.
Ci ha chiesto se volevamo partecipare alla vendemmia, perché a Locorotondo con l’associazione “Vendemmia in terrazza” i turisti possono farlo insieme ai paesani. Lei era entusiasta.
Siamo corsi giù, papà ha parlato con un contadino che gentilmente ci ha dato istruzioni, attrezzi e sistemato tra i filari. C’erano locorotondesi e turisti.
Mamma si è messa un fazzoletto in testa e tagliava i grappoli d’uva quasi accarezzandoli, papà cercava di imitare i contadini con fare più svelto e sicuro. A me non hanno fatto usare le forbici, per cui ho trasportato l’uva con delle secchie più piccole. E’ così che ho conosciuto Cécile, una bambina francese.
Ho visto da vicino i grappoli lussureggianti e le rose rosse che abbelliscono ma soprattutto proteggono la vite dai parassiti, le sentinelle della salute, le chiamano. Il contadino ha detto che ricavano bottiglie di vino primitivo, bianco e amabile.
E’ stato bello e l’allegria di mamma mi contagiava; ho visto che abbracciava papà e che erano contenti. Locorotondo e questa vacanza in Puglia hanno riportato la serenità tra noi.
Stasera c’è una festa in una vecchia masseria, dove probabilmente incontrerò Cécile, e mi sono ripromesso di darle un bacio sulla guancia e regalarle il pupazzetto che ho comprato in un negozio di artigianato.
Rimarremo fino alla Festa Patronale di S. Rocco, hanno detto, così potremo assistere alla più antica gara di fuochi d’artificio.
E voglio seguire la “Diana”, la banda che gira per le vie al mattino presto per annunciare che è cominciata la festa, e la sera passeggiare sotto le bellissime luminarie. Avrò sempre nel cuore questo paese che mi ha dato il calore della famiglia e il primo amore.
Un ringraziamento alla giornalista Grazia Rongo per la sua preziosa consulenza