La Città Bianca
Superata la grande piana degli ulivi, grovigli di corteccia e vitalità primitiva, che sembrano maestosi custodi della terra, la luce è ciò che abbaglia di più ad Ostuni.
Sembra di aver raggiunto il colle principe di una fiaba nordafricana, una città tutta bianca che sembra bagnata dal latte. Le case sono passate a calce sin dai tempi in cui serviva a preservare la città dal contagio della peste, e per illuminare con i riflessi del sole le stradine strette altrimenti buie.
Tutte le volte che entro in Ostuni, mi sembra di adagiarmi su una sofficità che dà benessere. Il profumo del mare azzurro e pulito ai piedi della scarpata, misto a quello degli ulivi che si alza con il vento, sono come il regalo più bello che una persona può concedersi ad ogni età. E capisci perché gli abitanti di questa terra risalgono a tempi remoti; persino nel paleolitico sapevano riconoscere il fascino di una terra affacciata sul mare.
Ce lo racconta lo scheletro della Donna di Ostuni con il suo feto fra le braccia e la cuffietta di conchiglie sulla testa, il Monastero delle Carmelitane con la Chiesa di San Vito martire in barocco leccese, il Museo Civico delle civiltà preclassiche della Murgia Meridionale, il Santuario di Sant’Oronzo, situato in una conca tra due speroni delle Murge, le Mura Aragonesi con i torrioni circolari, i Palazzi nobiliari del borgo antico, fino alle innumerevoli Masserie, alcune molto antiche, che lasciano comprendere la struttura sociale di un tempo, con la produzione dell’olio d’oliva, delle mandorle e del vino buono che svela gli umori più allegri.
Visitandola scorgo le tracce che nei secoli si sono sovrapposte e intrecciate, facendo di Ostuni una bellissima dimora per saraceni, bizantini, normanni e svevi, tutti che per strategie di potere e per amore del bello, hanno fatto di questa terra un gioiello della Puglia, meta turistica che non si dimentica.
Le stradine e le case bianche puntellate di fiori e piante di fichi d’india, gli accoglienti ristoranti che offrono la buona cucina tradizionale, e i negozietti con la vitale caratteristica del sud, che pullulano di statuette di Massaie salentine, sono occasioni per vivere una bella giornata.
Camminando per strada osservo, e immagino queste donne formose e colorate che passeggiano, o che sostano sugli usci a pettegolare con i grembiuli alla vita, che prorompono di esuberanza e appartenenza alla bellezza.
Una città circondata da spiagge che splendono al sole e villaggi turistici come Rosa Marina, o incantevoli residenze come La Trullara, Vigne di Salamina o Masseriodda Sessana.
Un paesaggio naturale che suscita i sensi con i suoi borghi rupestri e le grotte da visitare, come il Villaggio di Lamacormola; luoghi che fanno di Ostuni la terra a cui voler tornare sempre.
Poesia come sempre per un luogo fatato che ti riporta indietro nel tempo…
Descrizione perfetta di colori, sapori, immagini di paesaggi indimenticabili per chi è nato in Puglia e per chi deve ancora scoprirla.
…..una città tutta bianca che sembra bagnata dal latte….
Pura poesia…
il genius loco di questo posto rimanda a un passato ancestrale che è sempre bello rivivere.
Amo la mia Puglia,amo camminare nei tuoi racconti attraversando stradine di case bianche e pungermi alle piante di fichi d india..
e splendida !
… un viaggio che dissolve ogni elemento temporale e che riporta ad una sfera emotiva, sovrapponendo nella stessa dimensione spaziale un insieme di sentimenti che ti travolgono