Il Venditore di Cartellate
Finalmente è arrivato il periodo dell’anno che Piero adora, il Natale con i tradizionali dolci. A dicembre lui è sempre in giro per le strade del suo paese, addobbate con tante luci sugli alberi, sui balconi e nei negozi.
Piero è un ragazzo solare in sedia a rotelle che in paese tutti conoscono e adorano. Il venditore di cartellate lo chiamano, perché in questo periodo dell’anno va in giro con uno zaino attaccato alla spalliera della carrozzina e una coppa enorme che tiene stretta fra le braccia appoggiate alle gambe, che non si muovono, ma non gli impediscono di andare da solo a vendere questi dolci di Natale che sua madre prepara, e che lui dà ai migliori offerenti.
Le vende a pezzo conquistando la gente con la sua simpatia e una dose di disarmante tenerezza, tanto che tutti gli darebbero anche il doppio di ciò che chiede.
Le cartellate sono dolci particolari che esistono soltanto in Puglia. Fatte con pasta fritta e poi immerse nel vincotto ricavato dai fichi, o dalle mele cotogne o dalle carrube. C’è chi li fa con il miele e una spolverata di codette.
Il nome cartellata è usato soprattutto nella zona di Bari, ma si preparano in tutta la Puglia, anche se vengono chiamate con nomi diversi.
Piero è capace anche di aiutare sua madre a fare le girelle con le striscioline di pasta, la sera prima di andare a letto, mentre lei gli racconta la storia di questi dolci natalizi. Si pizzica il bordo delle striscioline per fare aderire un lato con l’altro, poi le si avvolge su se stesse per creare una rosetta, che simboleggia secondo la tradizione di Bari vecchia, l’aureola di Gesù bambino.
Devono questo nome, anche se l’etimologia è incerta, al greco Kartallos, cesta a tante punte.
In questo periodo non si preparano solamente le cartellate, ma anche altre leccornìe che caratterizzano l’atmosfera natalizia. I dolci pugliesi sono tanti, spesso molto diversi da una provincia all’altra della regione, ma tutti squisiti e alcuni facilissimi da preparare.
Le pettole, palline di pasta fatta con acqua e farina fritte in olio bollente che poi vengono cosparse di zucchero o per chi gradisce di cannella. Castagnelli, sassanelli, porcedduzzi, che sono piccolissime frittelle guarnite con sciroppo di miele, i marzapane, in alcune zone con aggiunta di canditi o chiodi di garofano; e tanti altri dolcetti da gustare insieme al limoncello, o al liquore al cioccolato, all’alloro, al finocchietto selvatico, rigorosamente preparati in casa.
Dopo aver fatto le rosette e messe ad asciugare su un panno di cotone, la madre di Piero si alza all’alba per friggerle e poi durante la giornata le passa nel vincotto, che dà profumo non soltanto alla casa ma a tutta la via in cui abitano. La sera sono pronte perché lui possa andare a passeggiare per le vie del paese o nelle piazze e vendere le sue famose cartellate, diventando così quasi un personaggio del presepe e della meraviglia che la festa del Natale sa creare in ogni luogo.