Gallipoli vacanza per sposi novelli
Mio marito non ha voluto fare il viaggio di nozze, tanto sta arrivando l’estate e possiamo fare una vacanza al mare. Per prima cosa non gli ho fatto più trovare le camice stirate; è vero che ora siamo sposati, ma tra marito e marito per le camicie e le mutande ognuno fa da sé. E poi a letto senza dolcetto.
Così oggi mi dice:
Amore, andiamo in Inghilterra?
Cosa? Ho risposto strozzandomi con l’orzata ghiacciata che stavo bevendo. Qualcosa di più caldo no?
Sitges?
No Silvio, preferirei restare in Italia, ci sono tanti posti meravigliosi.
Claudio vuoi andare a Taormina? E’ lì che è iniziata la nostra storia.
Ed e lì che finirà se non smetti di torturare la tovaglia di lino, non vedi che si stropiccia già da sé? Direi il sud Italia ok, ho proprio voglia di fichi d’india e mare wow! Andiamo a Gallipoli!
Gallipoli? Ma non vuoi mai andarci perché ci vanno tutti i nostri amici!
E ora sì! Ho trovato posti per soggiornare assolutamente gay friendly. Lì al sud fanno finta di non comprendere, ma la sanno più lunga di quelli del nord.
Ok, vada per la perla del mar Jonio, Gallipoli è in provincia di Lecce e si può fare un salto anche lì.
E Punta della Suina, una spiaggia mozzafiato proprio come alle Maldive. Dico immaginandomi sul nuovo telo mare.
Non è la spiaggia dove Ozpetek ha girato la celebre scena del balletto in mare di Mine vaganti?
Sì, bravo!
Io preferirei il litoraneo più frastagliato però; andiamo a Santa Maria al Bagno così posso fare snorkeling, c’è un fondale spettacolare.
Alterneremo, un giorno sabbia un giorno scogliera tesoro, ok? Gli dico sorridendo.
E c’è il Castello Angioino Aragonese e il caratteristico centro storico con la spiaggia della Purità, la Cattedrale di Sant’Agata, suprema espressione dell’architettura barocca, la fontana greca sul ponte in muratura che collega il borgo nuovo a quello antico. E assolutamente va visitata la Chiesa di San Francesco d’Assisi dov’è custodita la statua del Malladrone, il cattivo ladrone crocifisso accanto a Gesù. E’ una statua lignea di grande pregio artistico sai?
Sì sì va bene, dobbiamo anche abbronzarci eh, non voglio tornare a lavoro color bianco latte d’asina! E un salto all’Isola Sant’Andrea non deve mancare, la pineta lì è strepitosa, natura selvaggia ricca di profumi.
Benissimo, mi risponde soddisfatto.
E voglio assaggiare la famosa Scapece, quel piatto di piccoli pesci fritti con mollica gialla allo zafferano. E anche lu Purpu alla pignata, il polpo con le patate cotto nel sugo nell’antico recipiente di terracotta.
Ma certo gioia, l’importante che ci sia anche un buon Malvasia. Gli dico contento. E andremo a ballare al Picador naturalmente, passando prima dal Led Cafè.
Anche rilassarci però.
Certo amore, e vedrai, se soggiorniamo in uno di quei trulli che hanno la piscina tra gli ulivi, sotto le stelle ti farò anche dei massaggi che ricorderai per tutta la vita. Ah, com’è bello essere sposati. Chi l’ha detto che il matrimonio è la tomba dell’amore?
Gallipoli e il Salento li ho vissuti esattamente come li hai descritti tu, per parecchie estati, e spero di tornarci presto…anke il Picador, con gli amici della Punta della Suina…mi hai fatta tornare un pò indietro nel tempo…sono scesa a maggio, ma per pochi giorni, e sono rimasta a Lecce,ma Gallipoli è stato il mio primo amore…grazie per questo pezzo!